Il Caffè Politico Letterario quale “fucina” di idee,

poiché solo le idee hanno la possibilità di cambiare il mondo.

(intervista in inglese)

 

Il CpL mette a disposizione il proprio spazio affinché le idee possano essere liberamente espresse; a tal fine, oggi, pubblichiamo l’intervista al Prof. Fabio Cardone, eminente fisico, inerente il “nucleare pulito”.

Come consuetudine non vengono apportati commenti all’intervista; ognuno è libero di intendere e giudicare. Un “esercizio”, questo, che è venuto meno negli anni a seguito di un pressante, continuo tentativo di condizionamento di chi preferisce “indirizzare” piuttosto che “partecipare”. Il CpL preferisce la fattiva partecipazione e si mette a disposizione di tutto coloro che vogliono validamente riflettere con onestà, serietà e competenza.

 

LIVREA            Prof Cardone, ritiene reale la possibilità di un nucleare pulito?

CARDONE       Sia la teoria che le esperienze condotte tra il 2001 e il 2007 ce lo confermano con evidenza. La fenomenologia cui tali esperienze vanno ricondotte, è quella delle reazioni piezonucleari.

LIVREA            Cosa sono le reazioni piezonucleari?

CARDONE       Sono appunto reazioni nucleari provocate dalla deformazione spaziotemporale che circonda i nuclei atomici. Mediante l'immissione di ultrasuoni in una soluzione acquosa nella quale erano stati disciolti sali ferrosi, abbiamo appunto sfruttato queste deformazioni per indurre il ferro a rilasciare neutroni, e quindi energia. Ciò e' stato possibile tramite la pressione; in questo caso una pressione acustica, esercitata sugli atomi di ferro disciolti in soluzione sfruttando il fenomeno della cavitazione indotta dagli ultrasuoni. In uno spazio-tempo deformato infatti non valgono le stesse leggi che governano uno spazio-tempo piatto. Ciò che la teoria prediceva, è stato poi effettivamente e ripetutamente verificato in laboratorio confermandoci che: lo spaziotempo è realmente deformato in prossimità dei nuclei atomici e che è possibile sfruttare tali deformazioni e le leggi che le regolano per indurre gli atomi a rilasciare neutroni. I principi fisici sono dettagliatamente descritti all'interno del volume “Deformed Spacetime”, del quale e' coautore, assieme al sottoscritto, il prof. Roberto Mignani dell'Universita di Roma 3. Il volume in lingua inglese ha un taglio tecnico ed e' edito dalla tedesca Springer Verlag.   In sostanza abbiamo ricavato neutroni da 300 grammi di sali ferrosi disciolti in acqua. Il ferro è un elemento inerte che sembrerebbe il meno incline a rilasciare neutroni (si dice infatti scherzando “duro come il ferro”) e che tuttavia proprio in virtù di tali deformazioni, ha rilasciato in circa un’ora e mezza una quantità di neutroni doppia rispetto a quella ottenuta dal canale di un reattore convenzionale che impiega circa 30 kg di materiale fissile: uranio. Tutto ciò è avvenuto a temperatura ambiente in assenza di radiazioni Alfa Beta e soprattutto Gamma.

LIVREA            Professor Cardone, è possibile immaginare uno scenario di sfruttamento di tale scoperta/invenzione?

CARDONE       Anche se non possiamo dire di aver scoperchiato il vaso di Pandora, di certo questa nuova pagina della ricerca scientifica ha rivelato una realtà fisica dalla quantità e qualità di risvolti impressionanti. Le tecnologie ricavabili da questa nuova fisica troverebbero impieghi non solo nella produzione di energia pulita, abbondante e a buon mercato, ma anche nell’abbattimento delle radiazioni nei materiali radioattivi, e quindi anche nelle scorie delle centrali convenzionali, nella produzione di sostanze chimiche, e persino nell’impiego in campo medico ove finalmente sarebbe possibile la terapia tumorale neutronica in assenza di raggi gamma..

LIVREA            Professore lei ha parlato di abbattimento radioattivo. Cosa intende?

CARDONE       Oltre al ferro abbiamo eseguito alcune esperienze sottoponendo a cavitazione alcune soluzioni a bassissimo contenuto di torio 228, un elemento radioattivo che dimezza la sua radiazione in circa due anni. La teoria prediceva con la stessa precisione che il torio, ma ovviamente qualsiasi altro elemento, sarebbe decaduto in altro. Ebbene nei 90 minuti di durata dell'esperimento la carica radioattiva era scesa esattamente della meta'. Cio' significa che in un tempo 10.000 volte piu' rapido del normale il torio si era dimezzato.  Le reazioni piezo-nucleari hanno evidentemente alterato la natura del torio facendogli superare la soglia di energia della forza radioattiva aldilà della quale anche la geometria di tale forza… non era più piatta.

LIVREA            Prof. Cardone di cosa ci sarebbe bisogno adesso?

CARDONE       Ovviamente di fondi, per proseguire le ricerche industriali interrotte, poiché le ricerche puramente scientifiche sono già giunte a conclusione, infatti quando le ricerche industriali sono iniziate nella prima metà del 2008, sono state interrotte a causa delle incomprensioni sorte tra i due principali enti che vi partecipavano.

LIVREA            A quanto ammonterebbero questi fondi se è in grado Lei di fare una tale valutazione?

CARDONE       Naturalmente come scienziato sono la persona meno adatta a formulare tale valutazione pertanto riporterò la stima effettuata dal presidente della maggiore industria nucleare italiana in collaborazione con un esperto di industrie energetiche statunitense e con la consulenza di un collega fisico nonché ingegnere come gli altri due, effettuata nel corso di una riunione informale nel luglio 2007.  I risultati di tale stima che mi furono riferiti indicavano una spesa di 300-350 milioni di euro oppure di dollari in un arco di tempo di 3-15 anni per passare dal prototipo scientifico che abbiamo oggi al prototipo industriale ed infine all’impianto pilota.

LIVREA            Concludendo, caro Professore, penso che sia inutile farle dei complimenti o congratulazioni poiché ritengo che la risposta migliore alla sua opera sia quella di metterla in pratica per provare a dare un volto migliore al pianeta ed ai suoi abitanti.

Roma 1 dicembre 2008