Noachismo

 

Su iniziativa del Presidente del Caffè Politico Letteraio di Israele, Dott. Fulvio Giannetti, si è svolto, nello scorso mese di Gennaio, presso la Comunià ebraica italiana di Gerusalemme, un interessante incontro-dibattito sull’attualità del noachismo.

Il noachismo, basato su sette precetti a carattere universale (1), non impone dogmi né alcun sistema di vita e/o di pensiero; per tale motivo, sulla base dei suoi precetti, si può fondare qualunque filosofia, qualunque teologia, qualunque diritto.

Di particolare interesse la concezione politica del noachismo la quale fissa legalmente l'indipendenza della legge morale e dell'uguaglianza etica da qualsiasi limitazione nazionale e confessionale. Noachide, o figlio di Noè, è ogni abitante della terra, senza riguardo alla sua fede o alla sua nazionalità, purché adempia ai più elementari doveri di monoteismo, umanità, e civismo.

Questi sette precetti, conosciuti nella Tradizione biblica come “le sette leggi dei figli di Noè”, appartengono al patrimonio etico di tutti coloro che intendono seguire la retta via.

Come non rivedere in loro la “summa” di tutto l’occorrente per rifondare una società, quella attuale, che ha smarrito la strada. Come non rivedere in loro lo specchio di un altrettanto famoso trinomio che ha contribuito alla nascita della società civile moderna: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza.

Un incontro-dibattito, quindi, quello svolto a Gerusalemme, dalla forte connotazione etica, civile e culturale.

Auspichiamo che tale interessantissimo incontro possa essere replicato anche a Roma e per questo invitiamo, fin da ora, il carissimo Presidente Fulvio Giannetti ad attivarsi, sapendo che può contare sull’aiuto di tutti i soci e simpatizzanti del CpL.

 

(1) i sette precetti noachidi:

1. Non adorare gli idoli
2. Non profanare il Nome
3. Non uccidere
4. Non commettere atti sessuali proibiti
5. Non rubare
6. Perseguire la giustizia
7. Non essere crudele con gli animali

 

 

Cos'è il NOACHISMO

Il noachismo non è una religione: è un sistema morale nella Tradizione ebraica.

Chi decide di "abbracciare" il noachismo deve essere consapevole che rispettare 7 mitzvot o precetti è la cosa fondamentale...il resto (preghiere, comportamenti...rapporti) è tutto consequenziale e direi "libero". Non ci sono codici predefiniti, nè regole ...non dogmi...se non quei 7 precetti...

I sette precetti noachidi:

1. Non adorare gli idoli
2. Non profanare il Nome
3. Non uccidere
4. Non commettere atti sessuali proibiti
5. Non rubare
6. Perseguire la giustizia
7. Non essere crudele con gli animali

Prima del patto fra Dio e i Patriarchi c'è il patto che Dio contrasse mediante Noè con tutta l'umanità. [...]
Dopo il diluvio gli uomini dovranno accettare ed osservare alcuni precetti fondamentali che poi vennero designati come i precetti dei figli di Noe (mizvoth bene Noach).
Questi formano le leggi costituzionali dell'umanità che prescrivono che gli uomini - per vivere una perfetta vita morale - debbono astenersi dall'idolatria, dalla bestemmia, dall'omicidio, dall'incesto, dal furto e debbono organizzare la loro vita basandola sul diritto e sulla mitezza dei costumi. Nessun dogma e' imposto ne' alcun sistema di vita o di pensiero.
Per questo sulla base dei principi noachidi si può fondare qualunque filosofia, qualunque teologia, qualunque diritto. [...]
Se esistono uomini che accettano il servizio del Dio unico, per essere i suoi testimoni di fronte al mondo, questi sono i figli d'Israele; i gentili che si astengono da atti inumani e immorali sono i figli di Noè, anch'essi eletti da Dio.
La concezione politica del Noachide fissava legalmente l'indipendenza della legge morale e dell'uguaglianza etica da qualsiasi limitazione nazionale e confessionale. Noachide, o figlio di Noè', è ogni abitante della terra, senza riguardo alla sua fede o alla sua nazionalità, purché adempia ai più elementari doveri di monoteismo, umanità, e civismo, ha scritto Leo Baeck.

Rav Elio Toaff

 

Dio, prima di siglare l'alleanza benedice Noè e i suoi figli e dà loro alcuni precetti (Gen 9,1-7).
Tali precetti sono entrati nella tradizione ebraica come ''precetti noachici" o "noachidi" destinati a tutte le genti, che sono considerate "giuste", se li mettono in pratica.
Qual è il contenuto di questa legge?
Nel trattato Sanhedrin (56-60) del Talmud babilonese ci sono diverse enumerazioni dei precetti noachidi.
La tradizione più comune è che siano sette, uno positivo e sei negativi.
Quello positivo prescrive l'obbligo della giustizia (di istituire giudici e tribunali), gli altri proibiscono: l'idolatria, la bestemmia, le relazioni sessuali illecite, l'omicidio, il furto, il consumo delle membra di un animale vivo.
Non esiste, però, l'unanimità fra i maestri. Il Talmud riporta l'opinione secondo la quale "i figli di Noè accettarono trenta precetti".

Questo è dovuto anche al fatto, come gli stessi maestri ebrei sottolineano, che non si tratta di precetti puntuali, ma di categorie giuridiche ciascuna delle quali comprende diverse prescrizioni, anzi, la loro caratteristica è proprio quella di essere delle indicazioni passibili di sempre nuove interpretazioni e applicazioni ai diversi tempi.
Di fatto, "le sette leggi noachidi sono più che sette rigidi pronunciamenti".
Benamozegh scrive: "Quale che sia il numero dei precetti noachidi, è certo che ciascuno di essi rappresenta non un comandamento unico, ma tutto un gruppo di obbligazioni della stessa natura" .

Non si deve guardare alla legge noachide come se fosse un codice basato sulla ragione umana, poiché è anch'essa, come la Torà di Mosè, una rivelazione divina. Dice Maimonide: "Chiunque accetti i sette comandamenti e li osservi con cura è considerato un gentile devoto, e ha parte alla vita eterna, a condizione, però, che riceva e segua tali precetti perché Dio li ha imposti nella sua Legge e ci ha rivelato tramite Mosè, nostro maestro, che quelli sono i comandamenti ricevuti in origine dai figli di Noè".

Rav Giuseppe LARAS

 

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